lunedì 31 agosto 2009

Gli americani si curano il cancro con la medicina cubana, alla faccia dell'embargo

 
Se cade una foglia a Cuba ne sentono il rumore a Miami. A maggior ragione non è certo passata inosservata la notizia che gli Usa hanno autorizzato la sperimentazione di un farmaco anti cancro messo a punto nell'isola di Castro. Tra i vari campi di utilizzo sperimentati del nimotuzumab, secondo il Miami Herald, anche il cancro al cervello che ha portato alla morte il senatore Kennedy nei giorni scorsi. Qual è l'ironia di tutta questa faccenda? I diritti del nimotuzumab per Usa, Canada e Europa sono per l'80% della YM Biosciences, un'azienda farmaceutica canadese, mentre per il 20% del governo cubano, causa l'embargo, il bloqueo, qualora il medicinale dovesse essere approvato non potrebbe comunque essere venduto sul suolo americano. I malati dovrebbero andare fino a Cuba per farsi curare (e se sono americani prima devono passare da un altro paese) oppure a Toronto.
Miracoli di un embargo che da queste parti sembra piacere sempre meno, soprattutto per motivi di business. Comunque, la molecola anti cancro è già in commercio in venti paesi, come Cina e India, direttamente con il marchio made in Cuba. Ora YM Biosciences e soci devono ottenere l'approvazione alla commercializzazione anche negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. Allo studio partecipano anche Giappone e Germania, non l'Italia, e anche ricercatori e oncologi dell'University della Florida. E' la prima volta che il governo americano autorizza un'eccezione del genere (anche per fare la sperimentazione è stato necessario chiedere una "dispensa" dall'embargo), prima d'ora era stato fatto solo con altri due farmaci ma già sperimentati. Ma quando business e salute son così strettamente connessi...
"For nimotuzumab, YM received approval in 2006 for trials involving children with inoperable brain cancer. Those tests are still progressing. Results are expected next year.
Several drugs in the same class as nimotuzumab are already approved, including Eli Lilly's Erbitux. These types of drugs do not lead to miracle cures, said Allan, but can help extend life by allowing chemo and radiation therapies to be more effective. YM maintains that nimotuzumab is superior to others in its class because it alone does not lead to toxic skin conditions.
Erbitux has a North American market of more than $1 billion a year, Allan said, and is used with mixed results on a wide range of cancers. For inoperable brain cancer cases, the U.S. market is about 5,000 patients -- not a large population for a drug manufacturer, especially since treatments could cost $10,000 to $50,000 per patient" Miami Herald 
La storia ci insegna che a Miami ci stanno i cubani anticastristi, che abitano intorno a calle Ocho, dove ci sono i murales, i vecchietti che giocano a domino nel parco e la fabbrichetta che fa i sigari proprio come a l'Havana, che tutti attendono ormai da cinquant'anni con l'orecchio incollato alla radio  la notizia che la libertà e la democrazia son tornate nell'isoletta comunista a 90 miglia da Key West (più altre 125 miglia di ponti e autostrade fino a Miami). Non per rovinare la cartolina, ma anche a leggere le pagine del quotidiano Miami Herald (per la verità meno anticastrista della sua versione in spagnolo El Herald) mi sa che la musica è cambiata. Intanto, da quando, ad aprile  2009, Obama ha tolto le limitazioni ai cubano-americani per visitare il paese natìo, le stime parlano di 200 mila persone in fila per andare a trovare i parenti (l'aeroporto di Key West sta facendo carte false per ripristinare il vecchio volo per l'Havana). Questo ha aumentato il commercio, circa 2 miliardi di dollari di scambi, si stima, per la maggior parte merce illegale portata dai "mules" che comprano qua Nike e jeans e le rivendono a Cuba. Pochi quelli che approfittano della legge del 2000 che permette di vendere all'isola cibo e prodotti agricoli. Il peso turistico dell'economia parallela di Cuba vale da sempre quanto il dollaro, qualcosa vorrà dire.
A Miami quando scendi dall'aereo la prima cosa che puoi comprare è una colada, il dolcissimo caffè cubano. I cartelli con le indicazioni negli uffici pubblici sono bilingue (aeroporto, ufficio postale, uffici governativi per visa e cittadinanza, ecc.), e spesso la prima indicazione è in spagnolo. La lingua ufficiale è un fritto misto di colombiano, cubano, brasiliano, inglese con un pizzico di francese-creolo. Teoricamente puoi sopravvivere, lavorare, mangiare, dormire, comprare una macchina, leggere un quotidiano, farti fare una ceretta, andare dal dentista, maledire il vicino che ha fatto fare la pupù al cane in giardino senza dover mai usare una parola di inglese, sorry, di americano. Per il turista italiano  è una pacchia. Chiaro che oggi la borghesia cubana vive a Hialeah e non a calle Ocho - Downtown, che magari la commessa che ti vende la colada o il pastelito viene dall'Honduras,  che la parrrucchiera probabilmente è colombiana e il dentista che habla espagnol è nato a Caracas, ma questa è un'altra storia.

domenica 30 agosto 2009

Una faccenda di chiese chiuse, canzoni, risa e tanto fumo

Ad agosto a Miami le chiese han chiuso, e non per ferie.
Patrick Farrell/Miami Herald Staff

13 chiese e 7 scuole cattoliche tra Miami e Florida sono state "tagliate". Ci son pochi soldi, e  pure la potente Arcidiocesi  di Miami, deve ridurre i costi. Detto tra noi, qua si parla di business anche, siamo negli Stati Uniti. La chiesa di Miami ha perso milioni causa la recessione e adesso deve  trovare un modo per recuperare, quindi? Affitta il suo patrimonio, chiese e scuole, alcune di queste ultime hanno già riaperto come scuole pubbliche o gestite da fondazioni.

A Bologna invece il cardinal Caffarra mette il veto a "Osanna" perchè secondo lui è una roba da "campi estivi", tradotto è perché ci si diverte a cantarla? Urge spiegazione, sorry. Invece  in Venezuela il presidente Chavez si trova con una mezza rivoluzione per le strade perchè vuole togliere l'insegnamento della religione dalle scuole (per la verità la riforma approvata elimina i finanziamenti statali alle scuole private, cattoliche soprattutto, e mi sa che la cosa fa "male"). La mia amica Maria, venezuelana, è decisamente contraria, dice che Chavez vuole controllare la scuola, ma lei ha fatto l'Università dell'Opus Dei ed è un po' di parte. Lo so che in Italia son tutti presi dalla querelle tra Berlusconi e la chiesa, che stan tutti lì a guardare se l'Opus Dei lo spalleggia oppure no, se la faccenda indebolisce il presidente del Consiglio o lo rafforza. Ma da lontano... Intanto la ministra Gelmini vuole che per gli studenti italiani delle superiori in pratica il voto di religione "faccia media", come si diceva ai miei tempi, o come c'è scritto in Guf in questi giorni possano partecipare agli scrutini. E potrebbe riuscirci. La religione diventerebbe di fatto una materia "obbligatoria". Con il plauso della Cei. Nonostante la sentenza del Tar del Lazio.
Berlusconi litiga con la chiesa sotto i riflettori del mondo, mentre nell'ombra il suo ministro l'accontenta?

Ma per quale motivo in questo momento son tutti così ossessionati dalla religione? E non si parla di come la religione e la fede possono aiutarci a migliorare la vita, ma tutto ruota su come regolare, guidare, gestire chi ha fede e chi potrebbe averla. A me pare che la chiesa cattolica oggi sia decisamente interessata alla possibilità che la religione permei sociale e politico senza soluzione di continuità, senza dubbi o indecisioni. Credo non spiacerebbe ai vertici romani un tuffo nel passato, prima della separazione tra stato e chiesa, prima dello Stato liberale, Avere il potere di influenzare la vita sociale, chiaramente per il bene ettato da Dio e interpretato dalle gerarchie ecclesiastiche, Papa per primo. Come per i più accesi iman integralisti dell'islam, la paura più grande della chiesa è la secolarizzazione o meglio il senso laico della vita, l'idea che uomo possa fare a meno della mediazione per rivolgersi al divino, possa gestire razionalmente e con pietas umana leggi e relazioni, lasciando la religione alla sfera della coscienza individuale.
A me questa ossessione della chiesa fa paura.

"pensare che il tutto si debba ancora risolvere con la separazione tra religione e vita pubblica, chiudendo la fede nel privato della coscienza dei singoli, è un residuo del passato. 
La cultura della separazione mi pare obsoleta.  Ripetere oggi "libera Chiesa in libero Stato" è troppo poco (...) La religione è sempre meno confinata nel privato e si esprime sempre più nella dimensione pubblica. Questa novità non va ignorata ma incoraggiata"
Siamo nel 2005. Questo pensava e pensa Caffarra, il cardinale, consulente di papa Woytyla per sociale e famiglia, l'arcivescovo di Bologna che sta per stilare un elenco dei canti più appropriati per la liturgia perchè alcuni contengono "errori", ad esempio, "non ha senso cantare "Alleluja la nostra festa siamo noi", perché se mai la nostra festa è Cristo".  Perdindirindina.

Me lo sento, Caffarrà metterà all'indice "Parola di Jahvè", le chitarre, le cantate a squarciagola, l'era dell'Acquario e Woodstock  (buon anniversario, tra l'altro). "Abramo non partire, non lasciare la tua terra... cosa speri di trovar? Un popolo, la terra e la promessa..."  E sto citando la "canzone da chiesa" non il capolavoro di Elio. 


 Ma dai, cosa può fare una canzone? Se ridi felice cosa succede?

"la legge si impone attraverso la paura, il cui nome vero è timor di Dio. E da questo libro potrebbe partire la scintilla luciferina che appiccherebbe al mondo intero un nuovo incendio: e il riso si disegnerebbe come l'arte nuova, ignota persino a Prometeo, per annullare la paura. (p.478)" diceva il benedettino Jorge. Il nome della Rosa - Umberto Eco


"...Allora ragazzi ricordo che per la castagnata in Val Pilzetta le iscrizioni si portano a don Egidio giu' in parrocchia. Ricordo ai soliti furbini che: niente messa niente castagnata, e vorrei essere stato chiaro..." Born to be Abramo - Elio e le Storie tese

"B", ovvero "Some news is so big it needs its own page"

Berlusconi in Rome, 7 Augnews.bbc.co.uk


"Mr Berlusconi said earlier this month that he has nothing to hide".
I guess, questo è il problema...

Non ho resistito. In quest'estate in cui tutti negli Usa ti chiedono "ah sei italiana... ma cos'è che ha fatto Berlusconi? La prostituta? La ragazzina? Ma qual è l'età del consenso da voi (che significa per far sesso senza andare in galera)? E la moglie? Ma è ancora presidente? Noo, incredibile" ... e scatta la risatina. Il caro presidente del Consiglio è la persona più conosciuta del creato. E noi italiani non ci facciamo una gran figura. Hai un bel dire che "ma sai, la vita privata...". Quelli ti guardano e  poi "ma è un presidente, non ha vita privata" oppure "ma se mente sulla sua vita privata può mentire su tutto... (dopo Clinton e stagista cosa puoi rispondere)". Poi c'è la vicenda recente del contrasto con la chiesa cattolica, ma quella è una faccenda un po' da "iniziati" per l'americano medio. Intanto devi essere cattolico e qua negli Usa non è proprio scontato.

Lasciamo stare il NYT e i commenti colti, inghiottiamo l'orgoglio patrio (che all'estero un po' cresce anche se non vuoi) e si fan spallucce. Tanto sono americani. "So' come i bambini... non sanno... noi c'abbiamo la cultura, i romani, la pizza". Però poi vai nella sezione World di Huffingtonpost.com e tra le notizie più importanti, accanto a Iran, Pakistan, Russia, England e Japan, ci trovi la faccia di Berlusconi. Non c'è l'Italy, quella sta in piccolo in basso, con le news meno importanti. Una bella e accurata sezione  è tutta dedicata a Lui. Facciamocene una ragione: l'Italia all'estero E' Berlusconi. Noi siamo Lui. Auguri a tutti.

"Some news is so big it needs its own page" - La notizia è così "grande" che ha bisogno della sua pagina. Sarà. Per fortuna siamo anche pizza e Versace. Meglio di niente, ma che fatica.

Mai fatto un giro su Huffingtonpost.com? Merita. Una sorta di giornale on line, blog di blog di giornalisti, scrittori, grandi firme. Un po' cool, un po' chic e liberal, un'occhiata è di rito soprattutto se sei da questa parte dell'oceano.

sabato 29 agosto 2009

Avere un figlio a 16 anni e farne uno show

“16 and Pregnant” il reality che Mtv ha mandato in onda per un paio di mesi quest'estate (è appena finito) mi è sembrato quasi uno spot della gravidanza teens. Sarà la "Juno-mania", sarà che gli Stati Uniti devono fronteggiare una percentuale di gravidanze tra adolescenti che è la più alta tra i paesi industrializzati, ma l'idea di fare un reality di una cosa del genere mi lascia perplessa. Non son  dell'idea che avere un figlio a 16 anni sia da "nascondere", ma neppure da trasformare in una bellissima avventura da nuvolette rosa e "che bello che bello".  Prima cosa non mi piace che dei minori finiscano in tv per una cosa del genere, per non parlare dei neonati. Seconda cosa non si parla mai dell'opzione dell'aborto, e quelle poche volte in cui c'è l'adozione, guarda caso, son tutti felici! Si piange... ma di gioia!! Piange la mamma-bambina con le guance paffute e il padre-bambino con il ciuffo che si fa stringere il ditino dal bambino che non vedrà mai più. Piange la mamma adottiva e il padre adottivo, adorabili, biondi, middle class "oh, non voglio che tu non veda mai più tua figlia, potrai incontrarla quando vuoi...".

Non lo so non mi convince. Troppo miele. Troppe telecamere. Troppi soldi che girano.
E l'altra ragazzina che dice che ha dovuto mollare la scuola, che forse riprenderà tra un paio d'anni perché c'è un programma fatto apposta per ragazze con figli, e i ragazzini-padri che stan lì accanto al letto e poi scompaiono? Zacchete pochi secondi. Nessun commento. Solo "fatti".
E sempre, o quasi, ragazze di famiglie non proprio wasp.

Mi è piaciuto Juno, non mi piace che vogliano convincere gli adolescenti che è cool far figli a 16 anni.
Però poi sul sito di Mtv c'è lo spazio per fare le domande su come prevenire le gravidanze. Se ti va.

Io rivoglio Camila Raznovich e "Loveline"...


venerdì 28 agosto 2009

Il mostro che sente la voce di Dio


Pensavate di averle viste tutte con Josef Fritzl? L'uomo che in Austria che ha tenuto segregato e violentato la figlia per 24 anni?
Gli Stati Uniti non si fanno mancare nulla quanto a mostri e psicopatici. Eccoti Phillip Garrido da Antioch, California profonda. Rapisce una bambina di 11 anni alla fermata del bus e la segrega in una tenda nel giardinetto di casa. Jaycee Lee Dugard con il suo rapitore pare ci abbia pure fatto due figlie. Nancy, la moglie di Philippe sapeva tutto. 

Jaycee Lee DugardPhillip Garrido, Nancy Garrido


 
Ma guarda caso Philipp sentiva le voci. Quelle degli angeli chiaramente...

"the Creator has given me the ability to speak in the tongue of angels in order to provide a wake-up call that will in time include the salvation of the entire world." 
Garrido aveva pure il blog voicesrevealed.blogspot.com e al momento (28 agosto ore 19.30) è ancora attivo. Il buon cristiano Philippe stava cercando di creare la sua chiesa on line. Istruttivo.

SATURDAY, AUGUST 1, 2009
website: www.GODSDESIRE.NET
For those that follow this blog we would like to inform you about our website. WWW.GODSDESIRE.NET.
Thank you for your continued support.
POSTED BY THEMANWHOSPOKEWITHHISMIND AT 9:23 PM 105 COMMENTS

Dio lo vuole, tanto per cambiare. Mai nessuno che si chieda ma "io cos'ho fatto di così meraviglioso da meritarmi tale onore? Perché Dio deve scegliere proprio me?"
Unica nota positiva in questa vicenda è che per una volta la polizia si scusa: sorry, abbiam fatto un paio di giretti a casa di Garrido (che tra l'altro ha pure precedenti per violenze sessuali - sex offender) negli ultimi tre anni ma non abbiamo scoperto niente. I vicini si erano solo accorti che era un po' strano sul fronte della religione, sentivano che cantava di notte, ma finché non disturba...


Le foto di Phillip Garrido e della moglie Nancy e di Jaycee a 11 anni (AFP/Getty Images / August 28, 2009)

giovedì 27 agosto 2009

Una causa per cui morire

Due giorni fa è morto l'ultimo dei fratelli di John e Bob, il più giovane, il senatore Edward M.Kennedy. Era nato nel '32, da un anno gli avevano diagnosticato un tumore al cervello. La sua ultima intervista qui su Time qualche settimana fa. L'11 agosto era morta Eunice Kennedy Shriver, era più vecchia di qualche anno di Ed. Si deve a lei l'aver inventato le Special Olimpics, le Olimpiadi per disabili che hanno contribuito non poco nel promuovere lo sport e migliorare la vita di tanti.


ted
Sen. John F. Kennedy, center, D-Mass., and his brothers Edward Kennedy, left, a law student at the University of Virginia, and Robert F. Kennedy, chief counsel to the Senate Rackets Committee, attend the annual Gridiron Club dinner in Washington, D.C., on March 15, 1958.
(AP Photo)








Decisamente la storia dei nove Kennedy Bros. vale il biglietto. Dal primo all'ultimo. Nel bene e nel male, nelle tragedie così come nella vita, sono stati grandi.

Edward "Ed" Kennedy ha dedicato la sua vita alla politica, come da copione per il clan Kennedy, in particolare al sociale e alla sanità in particolare. Democratico, di sinistra, come diremmo in Italia. La riforma della sanità in discussione adesso  negli Stati Uniti porta la sua firma. La propone da 40 anni. Il suo cruccio era non poterne vedere finalmente l'approvazione, che - se tutto va bene - avverrà in autunno. La sua ultima preoccupazione "politica" è stata per la sua "sostituzione", voleva qualcuno che fosse in grado di portare avanti le sue battaglie. Era solo qualche giorno fa quando chiedeva al partito di organizzarsi perché a breve avrebbe dovuto "lasciare" il seggio  di senatore del Massachusets. Stava per morire. e lo sapeva Alla faccia di quei politici che pensano di essere indispensabili "al partito e al Paese" solo perché portano voti o "sanno parlare bene alla gente". Avercene di Ken in Italia.

mercoledì 26 agosto 2009

Lavora meno o ti licenzio, se non ti salva la "suina"


Una delle caratteristiche che differenzia sostanzialmente il lavoro in Italia e negli Usa è che qua non esistono ferie o giorni di malattia pagati. Dipende dal contratto che il lavoratore ha con l'azienda. Dipende dall'azienda. Dipende. Ma la logica è che uno può/deve lavorare quando e quanto serve.  E normalmente la cosa va più o meno bene a tutti. Certo,  di solito si sta a casa la domenica e 40 ore sono il tempo pieno, ma se ti viene mal di schiena meglio che ti passi in fretta, e che il tuo datore di lavoro non sia un negriero.
Beh forse dove non sono riusciti finora i sindacati, le unions, riuscirà la "suina". L'influenza H1N1 che secondo le ultime news minaccia di uccidere circa 90 mila americani il prossimo autunno (non chiedetemi come ma dal governo han fatto una proiezione statistica e i potenziali dead man wolking negli Usa sarebbero già il doppio di quanti  normalmente ne ammazza l'influenza ogni anno, certo stiamo parlando di 300 milioni di persone quindi i numeri ci stanno tutti...).
La novità in tutta questa vicenda è che nella lista dei suggerimenti ufficiali del governo per le aziende per evitare il contagio c'è scritto nero su bianco questo:
"- Consider ways to allow sick employees to stay home without fear of losing their jobs.
 - Develop flexible leave policies to allow employees to stay home to care for sick family members or for children, if schools dismiss students or childcare programs close.
 - Plan for how business can continue if many employees must stay home. 
 - Designate and train other employees in the event someone becomes sick to make sure you can continue your critical functions".
E' un suggerimento, niente di obbligatorio, in pratica si chiede ai datori di lavoro che forse è meglio  permettere ai dipendenti di stare a casa senza paura di perdere il lavoro, piuttosto di beccarsi un'influenza che potenzialmente potrebbe uccidere.
 
Riuscirà la "suina" dove non son riusciti la deputata repubblicana Rosa DeLauro e il senatore democratico Edward M. Kennedy con la loro proposta di legge Healthy Families Act che semplicemente chiedeva ai datori di consentire a tutti i lavoratori americani di guadagnare un minimo di 7 giorni di malattia pagati all'anno? Chissà...

Nel frattempo qualcun altro potrà stare a casa dal lavoro, ma in questo caso non ne son troppo felici. conno gioia. A causa della crisi una dozzina di Stati e diverse grandi città come Chicago e New York hanno deciso che devono tagliare il costo dei dipendenti pubblici, in che modo: semplicemente facendoli stare a casa senza pagarli per 5-10-12 giorni. Stranamente i sindacati non sono molto d'accordo, sulla cosa, che tra l'altro, pare, viola gli accordi collettivi. Certo che visti i tassi di disoccupazione del momento c'è poco da stare allegri. E visto che da queste parti non si sta tanto a parlare prima di agire, Chicago ha già fatto un giorno di "vacanze non pagate obbligate" ai suoi dipendenti  la scorsa settimana, mentre il governatore di New York ha già proposto di licenziare 8.900 persone se i sindacati non accettano i 5 giorni di "vacanza".

martedì 25 agosto 2009

Un reality con un senso

Più utile di tanti seminari e lezioni. Dal New York Times: "Experiencing Life, Briefly, Inside a Nursing Home"

"Ms. Murphy, a medical student at the University of New England in Biddeford, Me., 
who is interested in geriatric medicine, came to New York for a novel program that allowed her 
to experience life as a nursing home patient. (...) The program started in 2005 after a student approached Dr. Marilyn Gugliucci, the director of geriatrics education at the medical school". 
In sintesi, gli studenti di geriatria fanno pratica per qualche settimana trasformandosi in pazienti di una casa di riposo. Seduti sulla sedia a rotelle, devono chiedene aiuto per andare in bagno... Con tutto quel che comporta: la vergogna, il bisogno di contatti umani, di medici che non ti trattino come un "pezzo di carne". Metodo duretto, ma rapido ed efficace. Vita vera, bellezza mica reality. E non c'è molto da ridere. Tanto da imparare. Be sensitive.


lunedì 24 agosto 2009

Scuola 1 / Te lo do io il test di inglese

Lo so, ci sono arrivata un po' tardi, ma di primo acchito l'obbligo del test di lingua italiana, contenuto nella legge 94/09 non mi pareva la parte più sconvolgente del pacchetto sicurezza. Se decidi di trascorrere un periodo di tempo più o meno lungo in un altro Paese, e magari intendi lavorarci o viverci, mi pare ovvio che prima o poi, meglio prima che poi, tu debba impararne la lingua.

Poi, però, mi han fatto notare che la legge non dice come, dove o a quale prezzo si debba imparare l'italiano. Va bene che una persona si deve organizzare, ma non mi pare così ovvio che se arrivi dalla Somalia tu possa aver imparato l'italiano alle elementari. E chi te lo insegna quando arrivi? Ognun per sè, all'italiana, questo almeno pare leggendo la Guf. A seconda dei soldi, dei voleri della politica e della buona volontà. Amen.
Da dove sarebbe stata presa l'idea del test di lingua? Ma  dagli Usa. In effetti da questa parte dell'oceano occorre passare un test non solo di lingua, ma pure di conoscenza della storia e delle istituzioni americane decisamente complicato perfino per uno studente medio di una high school. Who is the chief justice of the Supreme Court today? Who has the power to declare war? (vabbè dopo l'11 settembre lo san tutti non conta...). Il test, però, serve per ottenere la cittadinanza americana e non la green card (più o meno l'equivalente Usa del permesso di soggiorno "di lungo periodo").

Inoltre, per chi vien qua a lavorare le public school organizzano corsi serali per adulti di inglese gratuiti per i residenti e al costo di 15 dollari (10 euro circa) per tutti gli altri (vacanzieri italiani nullafacenti compresi). Sei un cameriere clandestino unduregno o venezuelano? Parli solo spagnolo? No hay problema. La scuola non chiede se hai la green card o il visa (visto). Puoi farti le tue 15 ore di inglese, cinque settimane per due giorni alla settimana, investendo il costo di due-tre ore di lavoro. In questo modo fai formazione ai lavoratori, rendi le persone più autonome e in grado di lavorare meglio e con profitto, sia per loro stessi che per il loro datore di lavoro. Mi pare una scelta lungimirante.
E per chi non ci credesse ecco le prove. Le foto della mia iscrizione al corso di spagnolo della public school di Miami Beach (Adult and Comunity educational center). Imparare lo spagnolo costa 80 dollari ma siamo a Miami, siamo seri, chi ha bisogno di imparare lo spagnolo? Solo io...


Lo so sono piccole ma questo avevo. Fidatevi il costo è di 85 dollari e non 80 perchè mi han fatto pure un bellissimo badge plastificato con la foto e il numero di iscrizione personale per accedere alle lezioni. Tempo per fare la foto e stampare il badge: 8 minuti.

Quanto sono qualificati i docenti e utili i corsi delle public school? Non lo so, lo scopro il 1 settembre. Pare che di solito utilizzino docenti volontari, ma questo è un altro problema.

Certo che  mettere l'obbligo per gli immigrati di sapere la lingua del paese dove lavorarano e se non la sanno far pagare loro il corso come si appresta a fare l'Italia, o sperare nella buona volontà di enti locali e associazioni per organizzarli e renderli gratuiti, mi pare solo un sistema per drenare altro denaro dove è più facile, dai più "deboli".

venerdì 21 agosto 2009

Rottamazione all'americana

E' stata la novità dell'anno, la "cash for clunkers", la rottamazione delle auto. E' iniziata il 24 luglio e finirà lunedì 24 agosto, un mese solo ma queste settimane sono quelle che tradizionalmente gli americani preferiscono per cambiare l'auto. Chi compra risparmia sui 3.500-4.500 dollari, purchè scelga un'auto che consumi meno e inquini meno. I vari Stati possono aggiungere ulteriori sconti, come fa per esempio il Colorado. I clienti hanno diritto ad un voucher spendibile presso i vari rivenditori, che a loro volta devono poi chiedere all'agenzia statale preposta di rimborsarlo. (www.cars.gov) Il "cash4clunkers" è stato un successone, nonostante le critiche, e si parla di oltre 500 mila veicoli rottamati. L'obiettivo dichiarato del governo è quello di cambiare il parco auto americano sostituendolo con mezzi meno inquinanti e a basso consumo di benzina. L'obiettivo meno dichiarato, ma non nascosto, è di stimolare l'acquisto di nuove auto, dando una mano ad aziende e mercato.

La rottamazione, comunque, è diventata tema "caldo" dell'estate, quasi quanto la sanità. C'è chi si è fatta immortalare con la sua vecchia auto prima di venderla.Et voilà Patsy della Virgina con la sua "bambina". E chi si è inventato il "Crash for clunkers" cioè far precipitare auto, autobus scolastici, furgoncini vari da una collina. Un modo come un altro per passare il tempo, con la gente che si beve una birra e grida "wow" quando l'auto precipita.



Tutto come in Italia insomma. E a settembre pare partirà anche la rottamazione degli elettrodomestici: 200 dollari di sconti a chi acquista un nuovo frigorifero a risparmio energetico. Insomma anche nella patria del capitalismo sfrenato, raggelato dalla crisi economica e della disoccupazione strisciante, è arrivato l'aiutino statale per far ripartire i consumi. E ulteriore novità, la politica americana sta virando decisamente verso il green. Un bel cambiamento rispetto alla posizione di Bush: “Lo stile di vita americano non è negoziabile” (lo disse il padre ma anche il figlio ha seguito le stesse orme). Il governo federale americano, invece, quest'anno ha deciso che si dà alle energie rinnovabili., stabilendo il 30% di credito sul costo per chi installa pannelli solari, e la Florida,  lo "Stato dove splende il sole" ma dove a Miami non puoi stendere il bucato all'aperto (come a NY) per motivi di "decoro", cosa che costringe a utilizzare l'asciugatrice con ovvi inutili consumi di energia elettrica, che ti permette di dedurre il 100% del costo e dell'installazione dalle tasse sulla casa per dieci anni.

Hummer H3


Grande, grossa, vistosa, possibilmente a 4 ruote motrici. Fino a due-tre anni fa le auto americane dovevano essere così. Le pubblicità erano fatte per promuovere Suv e jeep di ogni tipo, Hummer formato cassaforte con le ruote (esiste perfino la Hummer limousine , un mostro che si vede spesso su è giù per Ocean drive a Miami Beach, costa appena 130 dollari all'ora noleggiarla). Le pubblicità raccontavano di quanto erano strong le auto, di quanto potevano scavalcare montagne e guadare fiumi. Auto da 14-18 miglia con un gallone di benzina che significano 22-28 chilometri con poco più di 3 litri e mezzo al chilometro, diciamo sui 6 chilometri con un litro. Adesso le pubblicità delle auto puntano sui bassi consumi, sul rispetto dell'ambiente, su fiorellini e farfalline, su auto più piccole e che consumano meno. Proprio proprio se non vuoi rinunciare al gippone puoi passare al Suv ibrido, con una bella batteria al nickel nel baule come quello della Ford o di questa Mercury.



Chi non è troppo contento del cash for clunkers sembrano essere proprio i rivenditori d'auto, perchè in alcuni casi pare che i contributi statali non arrivino nei tempi promessi. In più il guadagno sulle auto vendute è decisamente basso, e molti hanno bisogno di liquidi in fretta per restare a galla. Inoltre, pare che le richieste dei consumatori sembra siano state talmente tante da superare i 3 miliardi di dollari stanziati dal Congresso per la rottamazione. Quindi cos'accadrà dei voucher accettati dai rivenditori all'ultimo minuto se i soldi son finiti?

giovedì 20 agosto 2009

"I want the money back"

Dopo "Bowling for Columbine" e dopo "Sicko", che ha indagato il mondo della sanità americana, il 2 ottobre esce il nuovo film di Michael Moore. E guarda caso di cosa parlerà? Ma di economia. Si chiamerà "Capitalism: A love story", la storia d'amore tra gli americani, in particolare, e il loro sistema economico



Moore dichiara che c'è tutto per essere un film d'amore: desiderio, passione, romanticismo e "14 mila posti di lavoro persi ogni giorno". Senza dimenticare il thriller, visto che Moore non manca di aggirarsi qua e là per gli uffici governativi nel dopo-crack delle banche e degli aiuti del governo, chiedendo "Where's our money?", dove son finiti i soldi dei risparmiatori, e Elizabet Warren, supervisore del Congresso risponde laconica "I dont' know". Ad oggi sono 81 le banche americane, soprattutto piccole, che han dichiarato bancarotta.

"Although hundreds of well-trained eyes are watching over the $700 billion that Congress last year decided to spend bailing out the nation's financial sector, it's still difficult to answer some of the most basic questions about where the money went." huffingtonpost.com


lunedì 17 agosto 2009

Zanzare, nutrie, pitoni, Darwin e l'immigrazione

Leggevo oggi su Misna.it che alle Galapagos sono preoccupatissimi perchè dopo mosche, ratti e piante infestanti sono arrivate anche le zanzare. Fino alle sperdute isolette al largo dell'Ecuador, oggi riserva marina e naturalistica, pare siano giunte su barconi e aerei al seguito degli ignari turisti che arrivano da queste parti sempre più numerosi. Il timore della Zoological society of London è che la zanzare è che le zanzare, portatrici di diversi organismi patogeni, dalla malaria all’influenza aviaria, possano causare un’epidemia tra la fauna locale. Qua in Florida, dove tutto è "mooolto più grandeeee" un po' come in tutti gli US, il problema non sono le zanzare, ma i pitoni. Come racconta Time. Pare sia molto di moda acquistare il serpentello, originario del sud est asiatico, peccato però che chi lo acquisti non si renda conto di quanto possa crescere e diventare pericolosetto (all'inizio di luglio il pitone di casa, di quasi tre metri, ha strangolato una bimba di 2 anni a Orlando). Così adesso è caccia aperta.

Shawn Heflick holds a nine and a half foot Burmese python that he caught with Greg Graziani at Brown's Island in the Everglades west of Fort Lauderdale.
Chris Salata / The Palm Beach Post / Zuma

Da due anni, tra l'altro, la Florida ha deciso che chi ha un pitone debba pagare una tassa e mettergli un microchip. Così molti preferiscono lasciarli liberi, un po' come da noi quelli che liberano i pesci rossi nei fiumi. Tanto qua è pieno di serpenti locali e alcuni pure velenosi. Peccato che i pitoni pare sia ben più voraci dei rettili indigeni e stanno seriamente danneggiando la fauna (un pitone di di quasi 4 metri si è mangiato un alligatore di 2!).

Così per correre ai ripari hanno inventato i bounty-hunting per pitoni. Il 17 luglio è stato rilasciato il primo permesso per cacciarli nelle Everglades, e dato che è proibito sparare e cacciare serpenti nelle riserve naturali della Florida, per ora possono farlo solo gli esperti. E' stata creata anche una squadra di acchiappa-pitoni che usa un aereo drone, come per la guerra in Afghanistan. E' il python drone. Come se da noi avessimo il nutria-drone per individuare e cacciare le nutrie che infestano e danneggiano i canali della bassa.

Certo che gli "immigrati clandestini" ne danno di problemi. Ed è ecisamente complicato fermare zanzare e pitoni che, tra l'altro, come accade anche agli esseri umani, non sempre decidono di cambiare paese da soli. L'anno scorso in Emilia Romagna le zanzare han diffuso la febbre Chikungunya. Ma, se non era per un uomo che se la portava appresso ne suo sangue al ritorno dall sud est asiatico, non avrebbero potuto spargerla in giro. Anche le feroci zanzare tigre che infestano la pianura padana non hanno attraversato il Mediterraneo a nuoto vent'anni fa, ma comodamene a bordo di turisti e merci, I pitoni sarebbero stati tranquillamente a strisciare in Tailandia invece di trasferirsi in Florida, mi sa. Così come molti emigranti dei paesi del Sud del mondo non si trasferirebbero a loro rischio e pericolo verso Nord se potessero lavorare vicino a casa.

sabato 15 agosto 2009

Garage sale a casa di Marzia

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Una delle cose più curiose degli US sono i "garage sale". Oggi ce n'era uno proprio all'angolo dell'isolato. Marzia, una napoletana magra magra, da quindici anni a Miami Beach, doveva far spazio in casa (ha un piccolo studio nascosto tra le palme, ricolmo di oggetti di ogni tipo) e ha messo in giardino un ventaglio cinese e vecchi libri, mezzo armadio di vestagliette e borse e scarpe, un tostapane e un bellissimo bigliardino con i giocatori del Milan e del Napoli. Alla fine ho comprato 5 libri x 5 $, tra cui un'edizione dell'Uomo invisibile di H.G.Wells del '62 e un'Antologia di Borges. I libri nuovi costano in media 15-20 $, decisamente ho risparmiato andando al garage sale di Marzia, e ho fatto pure quattro chiacchiere.

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Il "garage sale" è tipicamente americano. In Italia regaliamo i vestiti vecchi ai parenti oppure libri e mobili ai frati Cappuccini. Qua, invece, si vendono. Devi traslocare? Far spazio in casa? Buttare via un po' di ciarpame o far due soldi per pagare le rate della macchina? Racimoli un po' di oggetti vari, piazzi un bel cartello davanti a casa e via.

Al "garage sale" i trovi libri passati di mano in mano almeno due volte, vestiti più o meno usati, l'elefantino di legno comprato come souvenir in India e la macchina per il caffè "praticamente nuova però non funziona chissà perché", e ancora scarpe, borse, mobili e sedie, di tutto un po'. E nessuno si formalizza troppo nell'acquistare oggetti usati. A noi suona strano che qualcuno possa andare dal vicino a comprare un tostapane second hand, qua è normale. A molti italiani già pare strano che delle amiche decidano di scambiarsi gli abiti. Io credo sia la ritrosia di chi crede che second hand faccia rima con povero, e mai al mondo un italiano vorrebbe sembrare tale. Magari non va mai a teatro nè compra un libro, però la sua borsa dev'essere nuova e firmata. Comunque sia, uno dei negozi che gli italiani saltano sistematicamente durante il window shopping in Lincoln road a Miami Beach è quello che vende abiti usati. Piccolo e seminascosto tra i ristoranti, invece per gli americani è un must: ci trovi vecchie borse di Chanel e abiti di Hermes, scarpe Gucci e cappelli di ogni forma. E' normale e di moda indossare abiti second hand, soprattutto jeans. Perfino le star sul red carpet si pavoneggiano in lungo "usato" (vabbè che lo chiamano vintage, roba da migliaia di dollari magari acquistati da ANGELO a Lugo).

Tornando al garage sale è talmente normale da queste parti, che i giornali pubblicano gli annunci gratuiti affinchè chi è interessato si organizzi, perchè un garage sale di solito dura un giorno, al massimo un fine settimana. Ad esempio sul Miami Herald una famiglia metterà in vendita mobili e vestiti, danneggiati da un incendio, il 22 agosto.

Il garage sale è anche un sistema concreto e veloce per raggranellare qualche dollaro. E di questi tempi da disoccupazione al 10% (in Florida è la più alta dal 1975) il garage sale negli US è quasi una necessità, come racconta anche il NYT. Soprattutto adesso che sta dal 24 agosto comincia la scuola (pare che in media si spendano quasi 550 $ tra tasse, libri e materiali vari con una paga media è di circa 1.000-1.200 dollari, ma se lavori al minimo di 6$ più le mance, quando va bene, si fa dura).

venerdì 14 agosto 2009

Agli americani i dentisti piacciono gratis

Sarà che gli Stati Uniti sono uno dei paesi più avanzati del mondo, ma pensare che la gente faccia la fila per farsi curare i denti gratis come avviene nel terzo mondo è decisamente curioso. Eppure è quanto accaduto questa settimana a Inglewood in California, nei dintorni di Los Angeles. Sul NewYork Times la storia di un'associazione di medici volontari, che di solito lavora nelle aree più remote e rurali (non a caso si chiamano Remote Area Medical Volunteer Corps Ramusa) oppure in Africa, ha deciso di dedicarsi per una settimana alla zona di Los Angeles. E sorpresa, sorpresa..... dentisti, oculisti e medici vari son stati presi d'assalto. 600 persone al giorno. Tutte in fila come al supermercato, una a fianco all'altra, seduti in una poltroncina senza privacy o particolari attenzioni.
Decisamente il palazzetto dove in passato ha cantato Madonna aveva tutto un altro aspetto.


Photo: Ruth Fremson/The New York Times

Come accade in Cambogia o come ho visto accadere in Bosnia, dove dei dentisti italiani in questi anni hanno aiutato le realtà sanitarie di molti paesini a rimettere in piedi le strutture e a ricominciare a curare bambini e adulti. Ma questa è un'altra storia. Ritorniamo da questa parte dell'Oceano. Insomma a leggere le storie raccolte dal NYT non sembra che siano poi tanti negli US coloro che possono permettersi di pagare migliaia e migliaia di dollari per farsi curare i denti (per sbiancarli no problem, quello puoi farlo per 20 dollari anche un sabato sera mentre aspetti di andare al cinema, è ben vero che la poltrona sulla quale stai seduto è sulla passeggiata davanti al molo, mentre stai a bocca aperta ti sfilano davanti le famigliole col gelato, ma per 20$ cosa puoi volere di più?). Tanti hanno l'assicurazione, ma di solito non copre tutti i costi, quindi spesso ci si trova a scegliere: metti l'apparecchio alla bambina oppure ti fai il ponte? Una mamma chiaramente non ha dubbi.

Morale della favola, alla faccia di chi dice che gli americani preferiscono la sanità privata, e non vogliono la riforma, decisamente quando poi si arriva al dunque non sembrano disdegnare le cure "pubbliche" e "gratuite".

Lo so siam sempre lì, ma decisamente la riforma della sanità è il tema caldo dell'estate quaggiù. Una battaglia accesissima tra sostenitori e contrari. Perfino il presidente Obama, che su questa riforma si sta giocando buona parte della su credibilità, è stato durante contestato durante un incontro pubblico a Portsmouth l'11 agosto:






Video: progressNH

giovedì 13 agosto 2009

Silvestro, 84 anni e ancora in cattedra, l'eroe di Brunetta

E' lui, è l'eroe del ministro Brunetta! L'ho trovato, anzi l'ha trovato Dan Bewley di The News On 6. Si chiama Sylvester Franklin, ha 84 anni ed è appena tornato in classe a Haskell in Oklahoma dove insegna matematica e scienze alle medie. Ha iniziato a insegnare 59 anni fa e in tutto questo tempo ha perso solo 2 giorni 2 di scuola! Excellent, Mr Franklin!
Gli han dedicato pure un edificio di fronte alla scuola.



Decisamente una bella storia, ma non so, con tutto il rispetto parlando, quanto potrebbe "reggere" una classe di tredicenni in piena esplosione ormonale, tra cellulari, FB, youtube, iPod e blutooth... Non a caso oggi "Silvestro" insegna solo qualche ora e nelle classi per la scolarizzazione degli adulti.

Un'amica che insegna alle elementari in Italia è sconvolta all'idea della proposta Brunetta di arrivare a 65 anni per tutti, uomini e donne, nella pubblica amministrazione, scuola compresa ovviamente. E' ben vero che l'Italia è stata sanzionata dalla Ue perchè differenziare tra generi è considerato discriminazione, ma qui lo si fa per risparmiare. Senza pensare a due cose ben spiegate su Rassegna sindacale: la prima è che alle donne è stata storicamente garantita la possibilità di andare in pensione prima come misura compensativa di fronte alle minori e peggiori possibilità di accesso al mercato del lavoro e per favorire il lavoro di cura cosa che non è poi cambiata più di tanto nonostante siamo ormai nel terzo millennio (lo ricorda Gianni Pagliarini, responsabile Lavoro del Pdci ed ex presidente della commissione Lavoro della Camera), la seconda, più tecnica e meno scontata, è che chiaramente Brunetta non si preoccupa di chi nei prossimi anni andrà in pensione dopo anni lavorati da precario, quindi con un pensione a dir poco bassa (il commento è di Carlo Podda, segretario generale della Funzione pubblica Cgil).


Chi è nato dopo il 1970 e dintorni non ha bisogno di leggere un libro come "Generazione 1000 euro" per sapere che la pensione non la vedrà mai. Chi ha iniziato a lavorare come collaboratore, tale è rimasto. Son cambiati i nomi: cococo, cocopro... Detti così far pure allegria, una cert'aria da pollaio, da chiacchiere e ullallà. La realtà è ben diversa. Doveva essere un'opportunità per chi era altamente scolarizzato, per entrare nel mondo del lavoro. E' diventata la scappatoia per le aziende per assumere facchini o impiegati senza doverli contrattualizzare. Persone con zero certezze di rinnovo dei contratti e praticamente zero contributi versati. Invisibili, non vengono neppure considerati nelle statistiche che oggi raccontano la crisi economica italiana: non sono cassintegrati, non sono in mobilità, non sono propriamente disoccupati.
Se un'azienda è in difficoltà semplicemente non rinnova i contratti e loro diventano "in cerca di lavoro". E siamo al surreale: con questa definizione sembra diventare colpa del collaboratore se non lavora. Pure il sindacato, ammettiamolo, fatica ad aiutarli. Già ha faticato ad accettarne l'esistenza (per un po' ha fatto finta che fossero pochi), poi non riusciva a catalogarli (ed eravamo già a fine anni '90), alla fine la Cgil ha inventato la categoria Nuove Identità di Lavoro Nidil e li ha chiamati lavoratori atipici. Ma ti rendi conto.
Come fa un ragazzo di 30 anni a dire a suo padre che gli chiede "scusa ma che lavoro fai, l'impiegato?". "No sono un atipico".


Chi volesse dare un'occhiata a cosa fanno negli altri paesi europei sul fronte delletà pensionistica, la Gilda di Venezia ha fatto una piccola sintesi: l'età massima per stare in cattedra di solito è 65 anni (ad esempio 60 per le donne in Polonia e 67 in Norvegia) e l'età minima per andarci è 60 anni con un minimo di anni di servizio che varia dai 15 del Liechtenstein ai 40 del Belgio.

martedì 11 agosto 2009

Istruzioni per un beer summit under 21

Quanti problemi puoi risolvere davanti ad una birra gelata. Obama qualche settimana fa ci ha messo a tacere il problema razziale dopo l'arresto del suo amico e proff di Harvard, Henry Louis Gates da parte di alcuni poliziotti di Cambridge (per un equivoco loro pensavano fosse un ladruncolo, lui era in casa sua e praticamente li avrebbe mandati a spendere, loro l'hanno arrestato per furto). E' stato il famoso "summit della birra" (Obama ha invitato in giardino alla Casa Bianca sia Gates che il poliziotto, il sergente James Crowley, con loro anche il vice presidente Biden).


(AP Photo/Ron Edmonds

Morale della favola? Per due giorni tutti hanno tirato fuori dal cassetto i dati che dicono che è vero che più sei "scuro" e più rischi con la polizia. E che negli Usa è vero che c'è un problema razziale e va affrontato.

Obama ha bevuto una Bud, Biden una Buclers, Gates una Sam Adams e Crowley una Blue Moon. Chiaramente light tanto per non perdere la linea (Bud e Sam Adams). Il Times ha pure analizzato psicologicamente la scelta al luppolo dei 4:


"Bud Light President Obama’s beer. Clearly trying to go for the mainstream. The biggest-seller in America but also a sign of the President’s health-conscious behaviour
Sam Adams Light Professor Gates’s beer. A nod to his Boston home and perhaps the most patriotic brew of the night. Had originally requested Red Stripe, and possibly switched to avoid criticism for drinking a foreign beer
Blue Moon Sergeant Crowley’s beer. Perhaps not the best at a racial summit as it is a Belgian-style white beer. Surprise choice for a cop. It is popular with women, and served with an orange slice, as was the officer’s
Buckler Vice-President’s beer: non-alcoholic, testament to the fact that Joe Biden does not drink alcohol. Brewed by Heineken, so a surprise choice. Yet Mr Biden clearly appreciates a good non-alcoholic beer as it is widely considered one of the best tasting" Source: Times research


Il vero successo è stato per i produttori di birra: Un po' la stessa cosa era accaduta dopo l'hamburger da "Five Guys" di Obama a maggio.


Gerald Herbert / AP

"Five Guys" ha aperto uno dei suoi burger store una settimana fa a Miami Beach sulla Washington angolo con la 15 St. Pare abbiano carne buona e cotta bene (i veri intenditori dicono che le griglie sono ancora poco unte..), lavorano tutti i giorni, 23 ore al giorno. Dentro ci entrano solo americani, pochissimi gli stranieri. Visto dall'esterno ha l'aspetto di un ospedale oppure di un lavaggio macchine con piastrelline 10x10 alle pareti e decori in rosso, luci al neon come in sala operatoria.
Cosa non farebbe un presidente per risollevare il business negli Usa.

Ma torniamo alla birra, che con 35 gradi e l'umidità al 75% non fa mai schifo. Il piccolo problema non considerato da quelli che scelgono la Rimini degli Stati uniti per le vacanze è il fatto che qua non puoi bere prima dei 21 anni. E non è uno scherzo. All'ingresso dei locali ti chiedono la carta d'identità (è accaduto anche a me ma era Halloween...).
Ma non solo. Esistono leggi leggi di ogni tipo che regolano come bere e quando bere.

Eccovi un piccolo vademecum (vita vissuta raccolta tra gli amici italiani e americani):
- in spiaggia non puoi bere alcol, però la polizia non può guardare dentro i bicchieri quindi... bicchieri scuri (quelli di Starbucks son perfetti, dopo puoi lavarli e farteli riempire di nuovo di caffè e ti danno 15 cents di sconto), poi wodka nelle bottiglie di plastica dell'acqua, vino rosso al posto della coca cola e via libera alla fantasia. Attenzione però, se la polizia "annusa" siete finiti. Una mia amica è stata invitata a farsi un bicchiere di rosso da due americani alle 2 del pomeriggio. Quando hanno visto arrivare la polizia hanno riempito il bicchiere di ghiaccio e nascosto la wodka nella borsa. "Hello, pomegranade juice, of course..."

- per strada non si può bere alcol (un po' come a Bologna) però basta mettere la bottiglia in un sacchettino di carta scuro che ti danno di solito in dotazione quando compri la birra (o te lo porti da casa) e il gioco è fatto. Attenzione che il sacchetto copra bene il collo della bottiglia o son guai. Mai aprire la bottiglia nel negozio o il negoziante potrebbe avere dei problemi. Il concetto è che non si gira con bottiglie o lattine aperte e in vista.
Quindi non pensate di bervi un prosecchino davanti al bar come foste a Marina di Ravenna guardando lo struscio. O entrate nel bar o vi sedete al tavolo oppure ve lo portate da casa. Un genitore o un adulto che passa una birra in pubblico ad un minore va incontro a guai seri.

- in auto non potete tenere alcolici "a vista" o aperti. Se fate la spesa al Publix (tipo il Conad) tenete gli alcolici nel bagagliaio ben chiusi nei sacchetti. E tenete l'auto pulita: un amico aveva un tappo di birra dimenticato sul tappetino della macchina, 90 dollari di multa. Nei college i ragazzi nascono le lattine vuote in grandi contenitori che poi svuotano regolarmente di notte.
Detto questo, però, se vi fermano non possono annusare l'alito o perquisire l'auto sempre che non si sia commessa un'altra infrazione (cosa non toppo difficile).

Negli Stati uniti a 18 anni puoi guidare l'auto ormai da due, puoi far sesso (in alcuni stati è permesso dai 16 o dai 17), se sei nell'esercito possono mandarti in Iraq o in Afghanistan ad ammazzare la gente, perchè a 18 anni puoi acquistare una pistola,ma non ti è permesso bere una birra o uno spritz. A proposito in Florida a 18 anni puoi tranquillamente lavorare come barista o cameriere, se decidi di trascorrere un po' di tempo da queste parti, ma non pensare di berti una birra dopo il lavoro.

Dove le ronde anti clandestini le fanno gli scout

E voilà, la Lega nord ce l'ha fatta. Se non ho capito male Maroni l'8 agosto ha avuto le sue ronde a proteggere gli italici riposi, le giovinette in fiore e i pargoli dall'uomo nero. Ora, ferma restando la pelle d'oca che sale ogni volta che si sente la parola "ronde", ennesimo vocabolo utilizzato per costruire quella gabbia di paure e diffidenze nelle quali oggi siamo racchiusi e che permettono a chi di dovere di controllarci (non sono io che lo dico ma George Orwell del Gf, quello vero di "1984").
Fermo restando tutto ciò, dicevo, tanto di cappello a chi inventa i "titoli" per i decreti del Governo italiano. Voglio il nome del pubblicitario sopraffino. Finché la sinistra non si sarà in grado di controbattere a questo livello è tempo perso. Dunque, sei al bar e uno dice "le ronde sono una bell'idea" e tu devi dirgli "no, sono razziste, meglio gli assistenti civici". Ma dai... "Assistenti civici", 2 parole, per ronde bastano 2 secondi. E poi cosa significa assistenti civici? Son dei volontari' Come gli anziani che accompagnano altri anziani a fare gli esami all'ospedale? Come quelli che fanno attraversare i bambini davanti alle scuole liberando gli agenti della munucipale da un po' di lavoro? Boh...

Comunque sia, tanto per tirarsi su il morale, pure dall'altra parte del mare Oceano l'immigrazione è un bel problema. E se l'Italia è uno stivale in mezzo al Mediterraneo, come li controlli tanti chilometri di spiaggia? Magari avessimo un bel deserto sul quale costruire un muro (cemento, lavoro, mazzette...). Negli Stati Uniti, che hanno sia il deserto che il muro (è tipo quello che hanno costruito gli israeliani ma qua divide dal Messico), hanno pure una polizia di frontiera che non scherza e migliaia di disperati che schiattano nel tentativo di scavalcarlo. Ordunque cos'han inventato gli americani? Un programma per adolescenti sponsorizzato dai Boy Scout americani per imparare a fare il poliziotto di frontiera.


Video by patriotsandheroes

La scuola è nei dintorni di San Diego in California. "We teach them that even though primarily now as a border patrol agency we're dealing with terrorism, and we deal with immigration issues, we do it with honesty, with fairness, with compassion." Lo so, sono prevenuta, magari molti ragazzini cercano solo di agguantare un lavoro, visto che oggi il tasso di disoccupazione è stabile al 9,4% (sale al 23% per i teenagers) e si perdono posti di lavoro al ritmo di oltre 330 mila al mese. Fare l'agente della patrol è un lavoro come un altro. Eppure non ci posso far nulla, mi è tornata la pelle d'oca, perché la sensazione è che qua negli Estados Unidos stiano insegnando a fare le ronde anticlandestini sin da piccoli.

"Only one of you is going to survive this and succeed. Who's that gonna be?"

"Me sir!"

"Who?"

"Me, sir!"

"Oh, so you're saying all of you are going to succeed?"

"Yes, sir!"

"So you're saying the world is wrong?"

"Yes, sir!"

A questo punto perchè non far fare le ronde direttamente ai boy scout in Italia?
Orwell sorride sornione.

lunedì 10 agosto 2009

Il deserto dei tartari e il real estate

Una sola famiglia in una torre con 32 piani e 200 appartamenti. Decisamente fa un po' impressione. I cinque Vangelakos, abitano a Fort Meyers e si son trasferiti in Florida quattro anni fa. La loro storia è quella del deserto dei tartari del real estate. L'han comprato, si son trasferiti e ora vivono soli soletti come degli eremiti in una delle località di vacanza più rinomate.

Et voila l'Oasis, un residence di lusso con piscina e comfort vari.



News-Press/Valerie Roche

Beh in realtà se io fossi uno dei figli mi divertirei a giocare all'esploratore, ad andare su e giù con l'ascensore e in skate lungo i corridoi vuoti, ad arrivare fino all'attico per guardare il mare dal cielo, vuoi mettere? Ebbene sì, lo facevo anche da piccola nei palazzi in costruzione del mio quartiere, ma questa è un'altra storia...

Comunque, ci pensavo l'altra sera gironzolavo con un amico immobiliarista tra le torri di South SoBe (che qua sta per South Beach). Ci sono il Continuum 1, il Continuum 2 (il ritorno)... e tanti altri, un bel e caro ristorante, le lucette di Miami Vice, e un parco appena terminato con l'erbetta che sembra moquette e i giochi d'acqua per i bambini. L'immobiliarista mi raccontava... che il business adesso va maluccio da queste parti, lui è texano e a casa sua invece potrebbe fare i soldi, però gli piace troppo la beach (e le fanciulle). Così si fa due mesi in Texas e poi torna qua. Passeggiando mi ha fatto vedere una palizzata, dietro, ci sono le fondamenta del Continuum 3 ricoperte di erbacce. In effetti il real estate qua in Florida non era solo un business per pochi ma ci campavano un po' tutti, sia i piccoli che guadagnavano comprando e rivendendo anche un solo appartamento acquistato col mutuo campandoci discretamente, sia chi ne faceva un mestiere vero e proprio mettendosi in tasca commissioni da migliaia di dollari (i bilocali partivano da 200 mila).

La crisi iniziata ormai tre anni fa ha raggiunto l'apice e ora lo stesso bilocale ne cosa 120 (ma se trovi qualcuno che rischia il fallimento te lo metti in tasca pure a 60). E' come se per meno di 50 mila euro riuscisti a comprar casa a Milano Marittima o a Rimini (se poi hai 10-13 milioni di dollari puoi comprarti l'attico del Continuum o giù di lì). Secondo l'Associated press più di 360,000 proprietari di case hanno ricevuto una notizia di foreclosure (in pratica non pagano il mutuo e rischiano che la casa sia ripresa dalla banca) oppure la revoca della fiducia in banca. E' il livello più alto da quando le banche hanno cominciato a pubblicare i dati quattro anni fa. Il Nevada è lo Stato con il numero più alto di foreclosure seguito da California, Arizona, Florida e Utah. I dati ufficiali della città di Miami Beach dicono che a giugno c'erano 495 condomini già in foreclosure e 2.907 a rischio (in ritardo di 60 giorni con il pagamento del mutuo/finanziamento)

La situazione a Miami me l'ha raccontata qualche mese fa un altro amico immobiliarista, un bolognese che vive a Miami da anni (gli italiani qua sono nel campo immobiliare, ristoratori o venditori di piastrelle).

Il video risale a novembre ma mi pare oltremodo attuale.




domenica 9 agosto 2009

Parlare di riforma fa male... ma anche il caldo non aiuta

Negli Usa non è che la health reform passi proprio inosservata. Tra gli aggiornamenti sui figli di Jacko, un proff nero di Cambridge e un poliziotto che portano il tema della razza (e la birra) al centro della scena politica e un tranquillo e passabile programmatore di pc che fa una strage in una palestra di Pittsburgh perchè non trova una donna (e chi non trova un uomo decente cosa dovrebbe fare?). Nella placida attesa che la riforma torni sul tavolo di deputati e senatori a settembre (forse), l'amministrazione Obama ha organizzato incontri su e giù per il paese non solo con le varie associazioni dirattamente interessate (medici, assicurazioni ecc) ma con la gente. Un tour de force agostano decisamente "caldo". Visto che gli oppositori non stanno certo a guardare.

Durante gli incontri organizzati nei municipi di Tampa, Detroit e St.Louis giovedì 6 agosto ci sono state proteste tanto violente da da provocare sei arresti e la risposta dei supporters democratici. La riforma sanitaria sta già dando buoni frutti: aumentano le visite al pronto soccorso, e secondo me anche un po' di tranquillanti non farebbero male...

Love & peace gente

sabato 8 agosto 2009

Una causa per cui vivere

Ce la farà Obama a fare la riforma della sanità? E' vero che se vai in ospedale senza assicurazione manco ti curano? Cosa ne pensa la gente?"

Aiuto e io che ne so? Tv e giornali non fanno che parlarne ma questo non significa che sia una roba semplice. Tanto per capirci ogni Stato ha le sue regole, che si sommano a quelle nazionali e poi ci sono i vari ospedali anch'essi con proprie regole e ... insomma c'è perfino un sito ufficiale del Governo www.healthreform.gov/ ma non è proprio aggiornatissimo.

Cercare di spiegare cosa sta succedendo o cosa significa "riforma della sanità" non è cosa facile. E dato che sto ancora studiando la faccenda, uno degli articoli più belli che ho letto finora è questo "The cause of my life - Inside the fight for universal health care" la storia di 40 di battaglia del senatore Edward M.Kennedy scritta insieme a Robert Shrum per Newsweek.



"Last year, I was diagnosed with a malignant brain tumor. Surgeons at Duke University Medical Center removed part of the tumor, and I had proton-beam radiation at Massachusetts General Hospital... I've undergone many rounds of chemotherapy and continue to receive treatment. Again, I have enjoyed the best medical care money (and a good insurance policy) can buy. But quality care shouldn't depend on your financial resources, or the type of job you have, or the medical condition you face. Every American should be able to get the same treatment that U.S. senators are entitled to." Semplice e diretto

Ultimogenito tra i nove fratelli Kennedy (da JFK in giù) racconta con lucidità la sua battaglia anno dopo anno, nonostante insuccessi e frustrazioni tra lobbysti, trucchetti e giochi sporchi per ottenere il "bene comune".

Certo viene da una famiglia ricca, potente e famosa, che ha dimostrato di non essere particolarmente fortunata dal punto di vista della longevità. E trovarsi con un figlio dodicenne con un cancro e una gamba da amputare (uno dei tanti episodi drammatici che hanno accompagnato la vita del senatore del Massachussets) aiuta a mettere le cose della vita nella giusta prospettiva, ma qua si parla di dare copertura sanitaria di base a tutti e non di costruire una nuova piazza, uno stadio o vincere una guerra. Non puoi metterti l'abito bello e inaugurarlo. Ha dichiarato di essere alcolista, non è un santo, ma lui, lui tanto ha l'autista, quindi chissene, scusate ma la penso così oggi...


newsweek.com E' un'intervista radio, basta cliccare sopra per ascoltarla. Ricliccare per fermarla.

venerdì 7 agosto 2009

Basta un poco di zucchero

Quando sono atterrata all'aeroporto di Miami non si sentiva parlare d'altro. Michael Jackson era morto. Attacco di cuore o giù di lì.



A parte lo show-must-go-on tra funerale, figli ed eredità, la questione di fondo, secondo me, era ed è: doveva un onesto medico sano di mente prescrivere tali e tante medicine ad un solo essere umano, compreso il Propofol un anestetico per interventi chirurgici, alla faccia di chi ha paura della punturina del dentista, tanto per far dormire al povero Jacko il sonno del giusto? Diciamolo il tema sanità mi appassiona.

Lasciando per ora MJ alla sua tomba (e al paradiso del pop) torniamo ai vivi. L'altra notizia che "scalda" gli animi quest'estate è la riforma sanitaria. E non solo negli Usa, ma anche a "casa". L'idea che gli Stati Uniti, dove Michael Moore ci ha spiegato con SiCKO che "18,000 Americans will die this year simply because they're uninsured" , possano passare alla "copertura sanitaria per tutti", sembra la realizzazione di molti sogni "sinistri" (e non mi sto riferendo ai film dell'orrore please...). "Vabbè per volere di Dio e soprattutto degli uomini, gli italiani han Berlusconi e non Obama-Veltroni, ma se gli americani possono cambiare uno dei pilastri del loro way of life forse c'è speranza anche per noi. Dai, confessiamolo, tutti quanti hanno un cuore "sinistro" un po' stan lì a guardare cosa succede sull'altra beach per tirarsi su il morale e non pensare a compleanni di diciottenni, escort e compagnia cantando.



Adoro quando papi invita l'ingenua Patrizia a toccarsi.
Un vero signore d'altri tempi.

Tanto per rimanere in campo medico, facciamo ancora un passo indietro, dalla geriatria alla tossicologia. La dieta medica giornaliera di MJ era questa. Non sono un medico ma mi chiedo non perchè sia morto, quanto come ha fatto a sopravvivere fino ad ora. Solo leggendo i bugiardini ti viene l'ulcera, altro che secchezza delle fauci.



The Sun