venerdì 7 agosto 2009

Basta un poco di zucchero

Quando sono atterrata all'aeroporto di Miami non si sentiva parlare d'altro. Michael Jackson era morto. Attacco di cuore o giù di lì.



A parte lo show-must-go-on tra funerale, figli ed eredità, la questione di fondo, secondo me, era ed è: doveva un onesto medico sano di mente prescrivere tali e tante medicine ad un solo essere umano, compreso il Propofol un anestetico per interventi chirurgici, alla faccia di chi ha paura della punturina del dentista, tanto per far dormire al povero Jacko il sonno del giusto? Diciamolo il tema sanità mi appassiona.

Lasciando per ora MJ alla sua tomba (e al paradiso del pop) torniamo ai vivi. L'altra notizia che "scalda" gli animi quest'estate è la riforma sanitaria. E non solo negli Usa, ma anche a "casa". L'idea che gli Stati Uniti, dove Michael Moore ci ha spiegato con SiCKO che "18,000 Americans will die this year simply because they're uninsured" , possano passare alla "copertura sanitaria per tutti", sembra la realizzazione di molti sogni "sinistri" (e non mi sto riferendo ai film dell'orrore please...). "Vabbè per volere di Dio e soprattutto degli uomini, gli italiani han Berlusconi e non Obama-Veltroni, ma se gli americani possono cambiare uno dei pilastri del loro way of life forse c'è speranza anche per noi. Dai, confessiamolo, tutti quanti hanno un cuore "sinistro" un po' stan lì a guardare cosa succede sull'altra beach per tirarsi su il morale e non pensare a compleanni di diciottenni, escort e compagnia cantando.



Adoro quando papi invita l'ingenua Patrizia a toccarsi.
Un vero signore d'altri tempi.

Tanto per rimanere in campo medico, facciamo ancora un passo indietro, dalla geriatria alla tossicologia. La dieta medica giornaliera di MJ era questa. Non sono un medico ma mi chiedo non perchè sia morto, quanto come ha fatto a sopravvivere fino ad ora. Solo leggendo i bugiardini ti viene l'ulcera, altro che secchezza delle fauci.



The Sun

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