sabato 19 settembre 2009

"Giaguare" e turismo, la Brambilla, la Cox e 10 dollari

Le Maldive han messo la tassa sui turisti per risolvere alla "green" i problemi ecologici delle isolette: 3 dollari al giorno non mi pare una gran spesa. Considerando una permanenza media di 9-12 giorni, roba da niente. Tra l'altro la tassa sul turista non è solo roba da isolette in semi-dittatura islamica, perfino gli Stati Uniti stanno meditando una mossa analoga. Il Senato ha approvato il 9 settembre una legge che prevede che i viaggiatori che intendono entrare negli Usa paghino 10 dollari. In pratica, se diventasse operativa, quando chiederai il visa oppure compilerai l'ESTA pre-registration system ci sarà un charge di 10 dollari, anche in questo caso poca cosa (costa di più parlare con l'Ambasciata americana in Italia: 30 euro a chiamata, fisso).

I soldi serviranno per finanziare un'organizzazione no profit che dovrà promuovere il turismo negli States. Con una media di 58 milioni di visitatori all'anno si prospetta una cifretta interessante. Interessante soprattutto per la Florida che basa il bilancio dello Stato su due pilastri: la crescita della sua popolazione (qua non ci sono tasse sul reddito ma solo sulla proprietà e le vendite) e chiaramente il turismo, quest'anno sta ritornando ai livelli pre-9/11, grazie anche al Nino che sta tenendo lontani gli uragani. Ma torniamo ai nostri 10 dollari. Pare che gli americani si siano decisi al grande passo sulla promozione del turismo a livello federale (e per loro è una decisione sofferta) perchè si sono accorti che il resto del mondo sta lavorando in maniera molto aggressiva per convincere i turisti a visitare il Partenone piuttosto che Roma o Madrid. Io temo che col caldo estivo, magari durante il G8 o guardando Bruno Vespa dalle tv del Campidoglio di Washington, i senatori abbiano confuso scosciate e stiletti della ministra Maria Vittoria Brambilla (a destra), con la presunta "aggressività" politica del suo ministero.


Una cosa comunque va detta: la nostra rossa MVB ce l'ha davvero l'appeal della vera cougar a caccia di muscoli nei club di Ocean Drive. Una grinta da far invidia a Courteney Cox (a sinistra), prorpio quella di "Friends", che ora è passata ad un nuovo telefilm "Cougar Town", per l'appunto. Tanto per capirci, per una volta Italia e Stati Uniti son proprio uguali: la gente da queste parti chiama cougar, cioè "giaguare", le donne dopo gli anta a caccia di uomini (per chi non lo sapesse è vero che le donne non vanno in decomposizione dopo i 40, sopravvivono, alcune migliorano pure, esattamente come gli uomini). Da qui, comunque, lo show "Cougar Town" su ABC alle 9:30 del mercoledì.



E già che ci siamo la "Cougar Town" dove è ambientato lo show della Cox guarda caso è una piccola città non ben identificata della Florida, questo significa che Miami da qualche settimana è tappezzata di pubbblicità varie del tipo: la cougar city è questa qua! ... comprate il nuovo Viagra che si usa tutti i giorni così "when the right moment come you'll be ready" oppure "You need a lawyer? Fernandez is your cougar city's lawyer". Metti che ti accusino di sexual harassment (molestie) dopo una seratina selvaggia può servire...
Debbo dire che un pochetto mi sono immedesimata nella Cox. "40 is the new 20", però, ha l'aria più di una minaccia che di un'opportunità.

Detto tra noi, mi sa che la Brambilla è troppo anche per questo show. Più che una giaguara mi pare una pitonessa. Altra fauna.

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