domenica 20 settembre 2009

Il concerto di Juanes visto da Miami, l'unica città cubana per cui non serve il visto




Un milione e mezzo e oltre di persone secondo MegaTv (un po' meno secondo tutti gli altri) in plaza de la Revolution a Cuba per il Concerto della Pace del 20 settembre. Per l'Italia è il concerto di Jovanotti a Cuba. Per il resto del mondo e per Miami e dintorni, il concerto organizzato da Juanes, il cantante colombiano di "tengo la camisa negra", che ha coinvolto una serie di artisti, compresi i cubani nel suo "Paz sin fronteras" in "camisa blanca".



Tra i cubani americani di Miami il concerto ha provocato più di una discussione. Sono almeno due mesi che giornali e tv ne parlano. Megatv, come tante tv di lingua spagnola, ci ha fatto pure la diretta a partire dalle 14, però, tanto per capire il clima da queste parti, il titolo del concerto è stato cambiato tra l'ironico e il polemico in "Paz CON fronteras". Per stare sul "morbido" i critici in queste settimane sostenevano che un concerto del genere aiutava semplicemente Castro e il suo regime. C'è chi si è fatto riprendere mentre rompeva i cd di Juanes e la polizia ha messo sotto sorveglianza la casa del cantante che è a Key Biscayne. Altri invece vedono l'opportunità per parlare di democrazia e far arrivare un po' di "aria fresca" a Cuba.

Considerando che Miami è "l'unica città cubana per la quale non serve il visto", altro modo di definirla degli americani, tutto quello che accade sull'isola viene visto con una lente deformante e fin troppo vicina al corazon. Però le cose stanno cambiando, qualcosa di muove nei rapporti tra Cuba e gli Stati Uniti, lo raccontavo qua qualche settimana fa.



    In plaza de la Revolution a Cuba oggi c'era anche il mio amico P. Quando ci rivedremo mi sa che gli chiederò com'è stato vedere il concerto tra quella folla (con 40 gradi e el sol tropical sopra la cabeza) e soprattutto com'è andato il suo viaggio a Cuba. Partiva con la testa piena di "Hasta la victoria siempre", non so come tornerà dopo l'impatto con l'isola, piena di fascino e  contraddizioni, sempre più forti e complesse, sempre più complicate da imbrigliare senza rischiare un'implosione dagli effetti pressoché impossibili da prevedere.

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